Biblioteca o Farmacia dell'anima
(Biblioteca di San Gallo)
"Per l'Europa, sono giorni di
cordoglio, allarme, tristezza, ma anche volontà di reazione. Anche noi italiani
reagiremo con determinazione e intransigenza. Tra gli strumenti di questa
reazione è fondamentale la cultura, farmaco contro l'oscurantismo e
l'intolleranza".
Prof. Sergio Mattarella Presidente della
Repubblica all'Aquila 16 novembre 2015
San Girolamo e il Leone di Colantonio,
protettore degli archeologi,
dei bibliotecari degli studio
Nel suo profondo vidi che s'interna
legato con amore in un volume,
ciò che per l'universo si squaderna:
sustanze e accidenti e lor costume,
quasi conflati insiem, per tal modo
che ciò ch'i' dico è un semplice lume.
Dante Paradiso XXXIII 82-87
Perchè il diritto della conoscenza abbia validità bisogna avventurarsi nella vita in mare aperto e gridare a Dio chiedendo se non voglia ascoltarci. Soltanto allora la conoscenza raggiunge la propria autenticazione...dal Diario 1840-1847 di S. Kierkegaard
Pino marino di Mondello
Se apparisse un uomo dotato di speranza e piantasse un albero, tutti scoppierebbero a ridere "Vivrai forse abbastanza da vederlo cresciuto?"
Dall'altra parte, coloro che desiderano il bene discettano di ciò che sarà tra mille anni...
da L'adolescente di Dostoevskij
«Quando uscivi
dalla porta sul retro di quella casa, da un lato trovavi un abbeveratoio di
pietra in mezzo alle erbacce. […] Non so da quanto tempo stava lì. Cento anni.
Duecento. Sulla pietra si vedevano le tracce dello scalpello. Era scavato nella
pietra dura, lungo quasi due metri, largo suppergiù mezzo e profondo
altrettanto. Scavato nella pietra a colpi di scalpello. E mi misi a pensare
all’uomo che l’aveva fabbricato. Quel paese non aveva mai avuto periodi di pace
particolarmente lunghi, a quanto ne sapevo io. Dopo di allora ho letto un po’
di libri di storia e mi sa che di periodi di pace non ne ha avuto proprio
nessuno. Ma quell'uomo si era messo lì con una mazza e uno scalpello e aveva
scavato un abbeveratoio di pietra che sarebbe potuto durare diecimila anni. E
perché? In cosa credeva quel tizio? Di certo non credeva che non sarebbe mai
cambiato nulla. Uno potrebbe anche pensare questo. Ma secondo me non poteva
essere così ingenuo [... ]
E ve lo dico,
secondo me quell’abbeveratoio è ancora li. Ci voleva ben altro per spostarlo,
ve lo assicuro. E allora penso a quel tizio seduto li con la mazza e lo scalpello,
magari un paio d’ore dopo cena, non lo so. E devo dire che l’unica cosa che mi
viene da pensare è che quello aveva una sorta di promessa dentro al cuore. E io
non ho certo intenzione di mettermi a scavare un abbeveratoio di pietra. Ma mi
piacerebbe essere capace di fare quel tipo di promessa. È la cosa che mi
piacerebbe più di tutte».
Cormac
McCarthy Non è un paese per vecchi, trad. it., Einaudi, Torino 2006, pp.
249-250
se cerchi un testo e sapere in quale biblioteca italiana trovarlo puoi consultare http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp