leggere




 "la mia gloria sono i libri che ho letto"

Jorge Luis Borges


 Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Franz Kafka
















«Leggere è il primo modo di ascoltare e quindi di imparare».
don Luigi Giussani

“L’uomo ha bisogno meno di mangiare il pane che i libri, io non riesco a capire come si possa vivere senza sentire la necessità di studiare, di conoscere” don Divi Barsotti


Sostiene Jean Guitton che “bisogna leggere dei romanzi per conoscere il senso della nostra vita e della vita di coloro che ci circondano e che l’ottusità della vita ci nasconde. Bisogna leggere dei romanzi per penetrare in ambienti sociali diversi dal nostro e per ritrovarvi, sotto le differenze esteriori, la somiglianza della natura umana; per analizzare i problemi fondamentali che sono quelli del peccato, dell’amore e del destino, e tutto ciò in modo concreto e senza le trasposizioni della morale; per arricchire insomma la propria vita con la sostanza e la magia di altre esistenze”.




"Chi è senza speranza non solo non scrive romanzi ma, quel che più conta, non ne legge. Non ferma a lungo lo sguardo su nulla, perché gliene manca il coraggio. Il miglior modo per piombare nella disperazione è rifiutare ogni tipo di esperienza, e il romanzo è senz'altro un modo di fare esperienza. "



GLI INCONTRI...



«Quel che conta nella vita non dipende dai libri, ma dagli incontri personali. Certo, tra le cose importanti che una persona ti dice può esserci anche il suggerimento di un libro. Però allora vai a leggerlo non per pura curiosità intellettuale, ma nella speranza che riaccada, anche nella lettura, un po’ del fascino che chi te lo ha proposto ti ha destato».





[...] Mi sembra che dovremmo leggere solamente i libri che ci mordono e ci trafiggono.
Se il libro che stiamo leggendo non ci sveglia come un pugno in faccia, perchè dunque leggerlo? Perchè ci rende felici?Mio Dio, saremmo felicianche se non avessimo alcun libro e i libri che ci rendono felici potremmo, se necessario, scriverli noi stessi. Viceversa, abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci faccia molto soffrire, che ci perturbino profondamente, come la morte di qualcuno che amiamo, più di noi stessi, come se fossimo proscritti e condannati a vivere nella foresta lontano da tutti gli uomini, come un suicidio - un libro dev'essere l'ascia che rompe il mare ghiacciato dentro di noi. [...]



                                 "Maddalena" di Rogier van der Weyden

      La celebre “Maddalena” del quadro è rappresentata come materialista, e come amorosa.

    Infatti:
1. il libro che legge è materia e materia prima: il pensiero o lavoro dell’autore del libro ha fatto della materia (qui carta e inchiostro, che già sono materie prime, ma non cambierebbe nulla se il supporto fosse elettronico) una materia prima, cioè quella cui può essere dato un seguito fino a un termine o meta-conclusione (la meta è reale, la conclusione è logica);


2. la deliziosa lettrice è deliziosa perché …  legge, in assoluta confidenza con la materia prima, le si abbandona anche sapendo che non ne sarà abbandonata, senza alcuna resistenza a tale materia:
    l’amore è materialista.  

  Dall’inizio alla fine la lettura è un moto, solo uno sciocco pensa il corpo leggente come fermo [...]
Giacomo Contri

La lecture est une activité solitaire proprement asociale, qui réclame isolement et silence. Or aujourd'hui, lorsque enfants et adolescents ferment la porte de leur chambre, ce n'est pas pour lire tranquillement, c'est pour allumer l'écran d'ordinateur et se mettre immédiatement et coûte que coûte « en contact ». Le livre est un objet, l'écran déroule des flux. 
Lire un livre, c'est suivre un chemin, lire sur un écran est un sport de glisse. Ouvrir un livre, c'est couper le contact avec ses contemporains ; allumer un ordinateur, c'est entrer en contact avec eux. Tout cela prépare une dangereuse et angoissante inséparation...
La connexion des nouvelles technologies signifie en premier lieu le rapport à ses contemporains. C'est un univers communicationnel où le présent est hégémonique et où l'échange est perpétuel. La lecture instaure une tout autre relation : celle de la rupture d'avec le présent grâce à laquelle on s'échappe du réel.
Alain Finkielkraut 

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