venerdì 23 gennaio 2015

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...per cominciare ad aprirci alla verità delle cose bisognerebbe essere circondati di cose che ci invitassero a farlo attraverso la loro consistenza. 
Per cominciare ad aprirci alla verità delle cose, bisognerebbe essere attorniati di cose che con la loro ospitalità, la loro bellezza, ci portassero a considerare le cose con rispetto. Alcuni potrebbero credere che non ci sia differenza tra la biblioteca del Trinity College e un database. 
Si potrebbe persino credere che il database sia più performante, perché sta in tasca, su una chiave Usb o su un hard disk esterno. Ma si può abitare un hard disk esterno? Con la biblioteca, ci sono il grande parco fuori, l’inutile vastità delle aule e dei finestroni, l’umile solennità delle lastre di pietra che conservano la memoria delle montagne, il dolce calore del legno che conserva la memoria delle foreste, il cuoio martellato delle rilegature che conservano la memoria delle bestie, e la vicinanza fisica del maestro, la vicinanza fisica di quel condiscepolo o di quella bella studentessa che non si conosce, e poi la penna, l’inchiostro, la carta spessa che ci obbliga a fare economia e sulla quale non si potrebbe scrivere una cosa qualunque: tutte cose che non servono ai nostri lavori, che non ci informano sul nostro argomento di ricerca, ma che ci sostengono nella nostra presenza al mondo, ci ricordano non so quale generosa densità dell’esistenza.... Fabbriche Hadjadj 

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